Sol_maggiore                                                                        Home

Un'altra giornata.
Come tante.  A volte buone altre no. Il difficile è trovare la media tra queste. Pazienza. Guido e cerco di pensare ad altro. Stamattina vedo la catena della Alpi , dalla statale. La musica incornicia quel panorama perfetto,su di un cielo perfetto, sotto un sole perfetto. Sbuffo. Una piccola morte dentro per non poter avere il tempo di andare a vederle da vicino , proprio ora, immediatamente.Domattina mi girerò dalla parte opposta. Meglio guardare diritto ora , quel coglione davanti continua con un frena-accellerafrenaccellerafrenaccellera.
Si giunge in ufficio. Saluti e pacche sulle spalle. Sorrisi. Solite domande. Solite risposte. Discorsi di calcio, di schedine, di donne. Aliti che sanno di caffè. Mi sento un eremita ma sto al gioco.
Le ore passano lente , tante telefonate , tante parole inutili , problemi da risolvere. E'il mio lavoro. Risolvere i problemi. Quelli degli altri. Oggi si dice "problem solving". Sembra la marca di un dentrifricio. Le 10:00. Caffè. Sigaretta. "Tanto smetto quando voglio"..intanto sono qui a cercarle come un tossico in astinenza tra le tasche della sahariana, ma quante tasche ha 'sto coso???.
Guardo i colleghi e le colleghe.Ma come fanno a non farsi rapire dai pensieri,loro?
O meglio. Farei bene a chiudere fuori dalla porta della mente i tanti pensieri che mi portano altrove..
Difficile dire dove. Se lo sapessi potrei andarvici. Almeno tentare.
Telefono trilla. Persone che cercano di me. Colleghi che mi chiamano. Si riattacca la spina.
 
Pausa pranzo. Finalmente. Un'occhiata al giornale dopo un'insalata o un panino con i colleghi. Discorsi di calcio, di schedine , di donne , di calze smagliate, di "trooooppo forte 'sto body del Moschino , neeh?". Esco. Sole e vento . Vento. Mi piace. Passa e spazza via tutto. Rinnova .Pulisce le cose stantie.
Ordina secondo quel canone così preciso che ha il caos. Vado al parco qui vicino. Alberi. Silenzio ( sì persino a Milano a volte è possibile sentirlo..).Rumore del vento tra le foglie. Lo sentirei per ore.
Cuore batte forte. Siedo sulla panchina, irrequieto. Vorrei stendermi un po'. Magone. Oh, cazzo ! Mi alzo e continuo a camminare lungo il perimetro della cava artificiale. Pensa ad altro pensa ad altro pensa ad altro. Dopo 10' passa. Ok. C'è un tizio che pesca. Quasi quasi vado lì e lo butto in acqua.
Ora di tornare. Altre ore e sigarette passano. Qualche sms dagli amici. Rispondo tra una telefonata e l'altra.
18:30/19:00 . Si chiude. Wow. Ed ora ? Bah, qualsiasi cosa sarà meglio.
Si guida verso casa, ed il sole che scende piano dietro gli alberi e le Alpi in lontananza su questa musica che metto e rimetto ancora , sfodera qualcosa dal profondo. Il solito "qualcosa" che riempie il cuore e l'anima sino a farli traboccare. Dio, dimmi cos'è. La strada non la vedo bene. Si muove, fluttua liquidamente . Un acquario sul cemento a 90 all'ora. Salato in bocca. Accosto e mi fermo. Vorrei che la strada finisse ad un centinaio di metri dall'orlo di un burrone. Scenderei e sarebbe una corsa forte sino all'orlo..e poi ? Potrei fermarmi e tornare indietro, o continuare a correre. Davvero non so che farei.
Per ora , alzo il volume sul brano della radio . Lo conosco. Ingrano la prima e canto anch'io. Luci di posizione che comincia ad imbrunire. A casa, a casa. Posteggio. Il veterinario di sotto mi sorride e saluta. Un cagnetto mi corre incontro tutto festoso. Mi riconosce oramai. L'unico che oggi mi strappa un sorriso, è lui. Chiavi nella toppa. Via le scarpe , via la camicia. Una birra fresca mi da il benvenuto appena la stappo. Sigaretta. Acqua nella pentola , un po' sale ed accendo il fuoco sul fornello.
Sale ancora qualcosa , ma la seconda birra la tiene a bada. Risotto ed una scatoletta di tonno.
Poi Edmond Dantès , Villefort , Cadelousse , Morrel e Morseff mi aspettano sul comodino.
Buona serata.


Ho sempre odiato proverbi.
Infatti tra il dire ed il fare ne passa di acqua sotto i ponti , e se è vero che una rondine non fa primavera allora perché mai menare il can per l’aia? Forse perché l’erba del vicino è sempre più verde?
In realtà sono convinto che a caval donato non si guarda in bocca , anche se è inutile fare di tutt’un’erba un fascio ma tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino soprattutto quando la gatta non c’è ed i topi ballano.
Lo so, lo so che la lingua batte dove il dente duole , ma per fortuna esistono i dentisti  e dal momento che il lavoro nobilita l’uomo …beh allora mi sta bene così , giusto per avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Qualcuno a questo punto potrebbe insinuare che sto cercando di salvare capra e cavoli , ma la vita è una ruota e si sa che è meglio un uovo oggi piuttosto che una gallina domani. Certo domani è un altro giorno e la notte porta consiglio , ma volete mettere un bel piatto di riso che abbonda nella bocca degli stolti con un boccale di birra che chi la beve campa  cent’anni?
“Aprile dolce dormire”-diceva mia nonna che dormiva e non pigliava pesci-ma quando era sveglia era come l’acqua cheta che spaccava i ponti , e” chi di acqua ferisce , di acqua perisce”-diceva sempre la vecchina- io l’ascoltavo per ore sino a tarda sera che la retta via avevo smarrito e mi svegliavo la mattina un po’ più coglione pur senza aver passato la sera da leone , anche se da leone è meglio passarci un giorno anziché 100 da coniglio.
Ora mi alzo quando la mattina  ha l’oro in bocca , ma siccome non è tutt’oro quel che luccica , lascio la strada vecchia per la nuova  tanto larga è la foglia e stretta è la via , poi finalmente arriva Rossa di sera (Bel Tempo si spera, se non ritarda troppo ) e con la sua macchina andiamo a casa dell’ambasciatore che non porta pena , ma solo la penna che ferisce più della spada.Di peggio ci sono solo Bacco , tabacco & Venere che riducono l’uomo in cenere , ma come è noto can che abbaia non morde.A casa dell’ambasciatore mancavano i Ferrero Rochet , e pure Ambrogio , ma come nella migliore tradizione, passata la festa e gabbato è lu santo , quindi io e Rossa ( che stava diventando sempre più nera come il fumo e niente arrosto ) siamo tornati alla macchina che però ho guidato io visto che la donna al volante è un pericolo costante, e finalmente siamo arrivati a casa mia casa mia , per piccina che tu sia tu mi sembri una badìa. Rossa , maldestra com’è , entrando ha inciampato sulla bottiglia del latte che si è versato ma le ho detto di non piangerci sopra perché è inutile , quindi patti chiari e amicizia lunga. Se ne è poi andata in bagno a farsi una doccia e cantava , cantava , bene –pensavo- cuor contento il ciel l’aiuta e siccome quando la cicala canta in settembre è meglio non comprare il grano da vendere , decisi di non giudicare il cavallo dalla sella.
Mi stesi sul divano e tolsi le mie scarpe grosse e cervello fino , presi non lucciole per lanterne  , ma il telecomando della tv e cercai un buon film , d’altronde chi cerca trova . Non c’era niente.. solo Costanzo  che rompeva i coglioni  con la sua banda di lecchini  e loro polemiche
.I coglioni devo farmeli rimborsare dalla Fininvest perché chi rompe paga e i cocci sono suoi mentre moglie e buoi sono dei paesi tuoi.
Rossa uscì dalla doccia ed io avevo in effetti una gran voglia ( la cui erba cresce solo nel giardino del re..peccato..) di fare l’amore , ma siccome l’amore non è bello se non è litigarello le diedi un schiaffo in una carezza . Rossa non porse l’altra guancia ma le dissi che io potevo cambiare mano . Giocammo con le mani essendo due villani. La voglia però anziché scendere , saliva come la vita che è fatta a scale c’è chi le scende e chi le sale.
Rossa ( oramai anche sulle guance ) prese i suoi quattro stracci che aveva confuso con la seta e prese fischi per fiaschi assieme all’ascensore diretta verso casa. Era un sabato piovoso , ma visto che non c’è sabato senza sole né donne senza amore , capii di avere più corna in testa io di un cesto di lumache.Con passo lento di chi va piano , sano e lontano mi diressi verso la porta di casa , la chiusi forte alle mie spalle.

Occhio non vede cuore non duole
-come diceva la mia mamma che c’è né una sola ( meno male!)-
Da oggi punto e a capo.
Chi fa da sé fa per tre.
E chi non ride in compagnia….
(Sol_maggiore, 14/03/01  da Libri e letteratura Yahoo It)

Mani.
Che forza hanno le mani.
Le guardo bene. Le dita.
Si piegano attorno a desideri da afferrare , a idee da prendere al volo,
fermano momenti e li lasciano di nuovo liberi.
Prendono giacche polverose , le puliscono battèndoci sopra.
Stringono patti firmando carte.
Disegnano nell'aria le cose che non si riescono a dire solo con le parole.
Aprono le finestre della mente , del cuore , del corpo...
Servono a tavola i piaceri del palato , versano nettare dai nomi difficili e sbucciano, pèlano , condiscono.
Scrivono le cose che portiamo dentro , scàvano le parèti dell'anima alla ricerca di significati così importanti , così indispensabili , così
ineluttabili.
Spingono tasti che ci portano ad altezze vertiginose o abissi
imperscrutabili.
Schiaffeggiano urla , scuotono rabbia , nervosismo e paura.
Carezzano ricordi legàti a filo doppio
Comunicano l'incomunicabile , sfiorano chimere , capelli ed indumenti.
Strappano sorrisi , pezzi di sole.
Grattano via dispiaceri e rancori dopo averli plasmati a lungo come pasta di sale.
Toccano  giardini segreti , pensieri densi come laghi d'olio.
Le voglio tenere qui , le tue.
Tra le mie , calde e forti.
Senza parlare troppo , forse neanche una parola.
Parlano loro.
Il linguaggio più bello del mondo.
Le mani.
C'è tutto noi stessi lì dentro.
(Sol_maggiore, 06/03/01  da Libri e letteratura Yahoo It)

No capo , no..ero da solo
io, capo. Fatto tutto da solo. Aziz avere fame capo ..
Aziz stufo lavare vetri, capo, ma stare bene qui, stare bene qui.
Gente buona con Aziz...dare vecchi vestiti, anche da donna ma Aziz no mettere quelli, capo. Mando a casa. Kurdistan, capo. Bello mio Paese,capo. Se tu viene, Aziz fa grande festa per te. Con moglie e miei bambini. Eumir ,più grande.. morto in guerra, capo.Portava le pecore al pascolo e.. bum! Messo piede su scatola verde. Mi-na. Così si chiama. Mi-na. Aziz no capire bene questa gente, capo..portava solo le pecore , Eumir no armi , Eumir voleva fare maestro di scuola. No come Aziz che non so nemmeno leggere.
Scusa capo, mi dispiace. Avevo fame. Ero stanco ed affamato.Visto tante .....come chiamare voi qui....ehm...ah sì! Gallina .
Tante gallina , pensato una in meno non muore nessuno , no?...scavalcato steccato, preso gallina e corso corso corso per prato mi hanno visto , capo.
Aziz no buon ladro.. hanno preso Aziz. Tante botte capo.Io lasciato subito gallina , ma loro ancora botte capo...chiamato Aziz stronso e altre cose che no capito , ma dalla faccia si capiva uguale.Sputato addosso, capo. Aziz no cattivo, no ruba. Dice che Aziz sporco e puzza. Vero .Aziz no casa. Ma ieri parlato con Brambilla. Signor Brambilla. Fare cantieri , sai capo..le case.
Signor Brambilla dice che mi fa lavorare perchè Aziz ha fisico robusto,
capo.
Portare sacchi cemento su impalcature. Pagare bene, capo. Così Aziz manda soldi Kurdistan e un po' paga affitto con amici colleghi.Buon prezzo .300.000lire a testa ogni mese , 30 metri quadri. Brava gente qui, brava gente italiani .Siamo in 8 in casa, ma si va d'accordo. Aziz buon amico di tutti, capo. Tranne che di quel signore con capelli bianchi.
Voleva fare lavorare Aziz. Aziz detto va bene cosa dovere fare?
Mi-na
Aziz costruire mi-na
Aziz pianto
Aziz no fare mi-na
non sono andato appuntamento..
Domani comincio finalmente, da Signor Brambilla capo. Mi fa andare via
adesso? eh ? Prego , capo..
Bella divisa capo. Nera con riga rossa, capo. Anche Aziz fatto soldato.
Tanto tanto tempo fa.
Posso andare, capo?
Sì, sì firmo qui...ecco.
Grazie capo
Grazie.
Che se vieni a casa di Aziz , ti faccio da mangiare buono.
Ciao capo.
(Sol_maggiore, 01/03/01  da Libri e letteratura Yahoo It)

Sentieri di mela
tra il tuo seno
che conosco , che annuso , respiro.
Come il grano a maggio
raccolto tra sentieri bruni
di campi assolati
è il frutto tuo .
Ne assaporo l'aspro aroma ed il dolce sapore .
Come questo calice di vino rosso
riscaldi il mio petto
notti nel tempo
notte dei tempi
ove tu ed io eravamo complici
e splendidi .
Ti vedo
ti vedo su di una spiaggia
il vento accarezza il viso tuo
i capelli multicolori
sto di fianco a te
parlando del più e del meno
facendo finta che il fuoco
sia in realtà un cerino
Eppur brucio.
(Sol_maggiore, 19/02/01  da Libri e letteratura Yahoo It)

Accendo una sigaretta .
.il resto verrà da sé. Le dita si posano sulla
tastiera e lascio che le idee escano cercando quel fiato che permetta loro di divenire parola sul foglio bianco dello schermo, un cursore lampeggia come in attesa di chissà quali pensieri, 
chissà quali grandi respiri. In realtà sono i pensieri che abbiamo tutti ..un piccolo vulcano in ognuno di noi che almeno una volta nella vita (Vita !), erutta fiamme e lapilli , 
a volte facendo strage di chi ci sta intorno, altre solamente a noi stessi ,
altre ancora è un tripudio di fiori e colori , oppure solo un grande
frastuono senza seguito.
Un campo fiorito , girasoli a perdita d'occhio. Ci sto seduto in mezzo, il sole allo zenit , maggio o giugno , i mesi migliori. Un soffio di vento in mezzo al silenzio mi ulula nelle orecchie. Lo ascolto facendone tesoro.
Cala. Cinguettii di volatili vari. Sto bene qui. Nessuna voglia di alzarmi.
Solo stare qui, in attesa. Cerco , cerco, cerco. 
Cosa sia ancora non lo so.
Lo cerco nelle librerie scegliendo qualcosa da leggere , passando ore
sfogliando , guardando , persino annusando  a volte. Lo cerco nel cd che
deve farmi volare , studio copertine , generi , strumenti , interpreti. Lo
cerco nei viaggi che mi piacerebbe fare . Australia , Tibet , Irlanda ,
Svezia , Africa , India,  per poi ritrovarmi sempre in questo campo di
girasoli.
Ma non lo trovo ancora , nemmeno qui. Il cuore mi batte all'impazzata , le membra sono inquiete. Chissà che cos'è.
Sentirsi un gigante o un puntino nell'universo non fa nessuna differenza.
Sorso d'acqua.
Voglia di alzarmi e camminare , basta non sentire questa irrequietezza . Via la camicia , che fa caldo. E poi mi piace sentire il sole sulla schiena ,
dopo tutto questo lungo inverno maledetto che spegne i colori.
Voglio farmi asciugare le ossa.
Vento tra le foglie degli alberi. Per me il suono più bello del mondo.
Questo DJ è fenomenale quando ci si mette.
Forse è lui che cerco. Avrei qualche domandina da porgli. Gli porgerei la
bottiglia d'acqua in pet , calda , come si conviene nei pomeriggi assolati
quando la vorresti bella fresca. Gli offrirei una sigaretta. Potremmo fare
km e km e farmi spiegare perché. Perché ho questo bisogno di staccarmi dal terreno , perché questa voglia di stare tra la gente , perché è così
complicata questa Vita che scappa, cazzo come scappa!!, perché questa fisicità negli affetti  , perché alle volte le parole non bastano e m'incazzo come un drago cercando di trovare qualcosa che possa esprimere tutto questo.
Ma le domande sarebbero sempre troppe , perché ne genererebbero delle altre.
Il moto perpetuo , no?
Allora, fa niente. grazie della compagnia , della strada fatta assieme , si
vede che non sono abbastanza in alto per sentire la tua voce , o forse non sono più in grado di sentirla. Mea culpa.
Anche se da bimbo la sentivo bene.
Torno ai miei sogni , che ritrovo lì ogni sera ad attendermi come bimbi
orfani di madre,  ansiosi che il loro papà torni a casa per saltargli
addosso.
Voglio una vela
Il mare
Il vento
Una spiaggia dove ammarare , un faro dove abitare. Entrare in casa , sentire un odore familiare appena varco la porta.
Trovarla che dorme sul divano , distrattamente . Una coperta di lana appena
buttata addosso. Thè bollente sul fuoco , che mi aspettava , che sapeva che sarei arrivato di lì a poco. La sigaretta spenta nel posacenere.
Notte stellata
Di stelle e di lucciole che illuminano il sentiero
Di musica dei grilli
Di musica del mare
S'infrange sugli scogli
Li piega , li leviga
Anche se sono di pietra
La guardo mentre dorme, spesso parla. e c'è da ridere !
Piccola grande stellina.
Tolgo il Barbour
 ho un girasole per te
 l'ho preso in posto dove solo io ci vado
 nessuno sa dov'è
Ma se vuoi
Domani ti ci porto.
(Sol_maggiore, 19/02/01  da Libri e letteratura Yahoo It)
E se un giorno ti dicessi
che ti ho scritto una  canzone
chissà che diresti , quale faccia faresti
Nata così , da sola tra un pensiero ed un accordo.
Posai le dita sulla tastiera in cerca di dare fiato alla fiamma che brucia,
che scava , che abbraccia, che sfiora e si ritrae.
Forte dubbio di non essere in grado di trasmetterti quel che vorrei.
Ma forse non abbiamo bisogno di parole , nè di musica.
A volte basta il silenzio , la fronte sulla fronte
le gambe sulle gambe
le mani tra le mani
le labbra a cercare le labbra
gli occhi buttati negli occhi
raccontiamo tutto di noi
anche senza parole.
Le parole non nascono facili , sono delle idee nella testa
come cercare quell'accordo sulla tastiera , che non suona come vorrei.
Allora 'fanculo le parole , 'fanculo la musica.....almeno per un po'.
E l'unico rumore , sono abiti che cadono , sospiri accennati , le mani nei capelli
labbra che schioccano .
E sentirsi tutt'uno .
Fondersi.
Uscire dal corpo , come andare sulla luna o più in là.
Stringerti forte , guardarti
"sono qui...sono qui"
Davvero.
Lo sai.
Lo so.
E ridere con te come con un amico
poter parlare di tutto senza false utopie, maschere o paraventi
e se hai lacrime , anch'io a volte ne ho
che non mi capisco
che non mi comprendo
che non sono cresciuto
e che mi domando talvolta " che ci faccio qui ?"
poi , come un ombrello di pioggia , le nubi passano e se ne vanno.
La prima persona , dopo anni , a ridarmi la scossa.
Bella scossa.
Come in quella sera canterina
fatta di niente, se vuoi
ma fatta di Vita per me .
Vita da riscoprire , da ricominciare
per nulla intimorito o spaventato.
Bene.
Io con te sto proprio bene.
E non ho nessuna intenzione di perderti.
No.
(Sol_maggiore, 17/02/01  da Libri e letteratura Yahoo It)

Scrivo.
Esco dalla pelle e divento testo ; battùto , picchiato , dgtato su tasti
uguali a milioni di altri
Stesso rumore, stesso colore.
Strano destino quello di questi tasti , che tramutano in parole i nostri
pezzi di anima ,
che a volte buia , fredda e tetra
diventa chiara , salta, canta , spicca il salto
Una tazza di caffè , un po' di frutta , uno yoghurt....e via
un nuovo giorno mi aspetta
indossando la maschera di gomma che si stira , si piega , si adatta
ma gli occhi dietro la gomma , sono i miei
e guardano l'orologio di sovente , in attesa che passino le ore
che possa toglierla questa maschera
che non respiro
che dà fastidio.
Poi la sera  , finalmente...ciao micino !
E come sei stato
E se hai dormito
E se hai mangiato tutta la pappa
E giochiamo un po', dài.
Ti vanti tutto delle nuove parole che stai imparando
ogni tanto rimango allibito dagli sguardi che mi dai
come se avessi capito tutto e mi rimproverassi
Io vorrei che tu capissi
Io vorrei che tu capissi
Poi ti lancio per aria e ti riprendo , che risate che ti fai
Stringo forte quel mucchietto di ossa e ciccetta
Un bacione grande per te
Che a me non dai mai ( imparerai , vero ? )
Ciao piccolo uomo
Sarò sempre alle tue piccole spalle
vigile ed attento
tenendoti al riparo dal male
e dal troppo bene.
Papà torna a casa .
Notte .
(Sol_maggiore, 14/02/01  da Libri e letteratura Yahoo It)


1:33 am
Di solito
l'ora più propizia per i pensieri degni di nota.
Bah.
Frughiamo nelle tasche , 
parole che cerchino di colpire , 
di far capire come siamo
quanto fragili siamo
quanto forti siamo
quanto ribelli siamo
quanto personaggi siamo
e di come sappiamo volare alti sulle imperfezioni della Vita.
A volte ci riusciamo ,  altre no , altre ancora sono sfògo della giornata
passata , battùta dal tempo.
Altre volte ancora troviamo solo un accendino che cerca una sigaretta che cerca una bocca .
Un tìro che ci fa compagnia sino al minuto seguente.
Strane bestie che siamo...
carne e sangue
pochi i muscoli
molto cuore
ben nascosto
giù giù giù
e guai a mostrarlo.
Io alterno , l'ho messo in un armadio scherzandoci sopra
come raccontando una barzelletta
in fondo lo è
niente serrature , niente chiavi , niente che non possa essere preso
guardato
capito
curato
scambiato.
Il pregio dell'armadio sono le ante ,
si aprono , si chiudono
non si aprono e non si chiudono.
L'ho intagliato con cura , ma è stato lui a scegliere me.
Un vecchio ulivo, nodoso ed arzigogolato, complicato, mal cresciuto,
adirato, polveroso, arcigno e sanguigno, lunatico, ostinato e stanco,
pigro , svogliato , nervosamente tenero e teneramente nervoso.
Della stessa pasta , insomma.
E vivo.
Vivo.
L'ho sistemato lì , non in vista ma nemmeno nascosto.
Lo guardo raramente, il più del tempo penso a come starei bene in un
faro..
in maggio forse , o giugno ..sì giugno quando il sole accende le ombre ogni sera più tardi...
ma in realtà anche ottobre va bene
e tutti gli altri pure..
Apro la porta della torretta ,
esco.
Vento.
Annuso l'aria come farebbe un cane in cerca di qualcosa di familiare per ritrovare la via di casa.
Non cerco la via di casa.
No casa , no casa.
Cerco il suo odore.
Sepolto sotto litri di profumi da mercato del giovedì mattina,eppure lo
sento.
Sa di buono
di umano
di false risate a celare qualcosa  che muore
di buon viso a cattivo gioco
di scarpe nuove indossate per celare il calzino bucato
di emozione di sguardi.
Belli .
..Pubblicità. (Sol_maggiore, 09/02/01  da Libri e letteratura Yahoo It)

Un sabato con me.
E' tanto tempo che non ne passo uno. Ho deciso che mi alzerò presto . La mattina quando tutto è buio e si sa di dover affrontare un viaggio per il proprio piacere personale, tutto prende un sapore diverso.
Il caffè ha un aroma differente, persino la moka non emette lo stesso borbottio di quando vado in ufficio.
Nonostante sia primavera inoltrata , l'aria è pungente stamani..
Zaino, scarponcini, bastone, occhiali da sole, felpa, giacca a vento, tenda, sacco a pelo, più i vari ammennicoli indispensabili a passare una notte all'addiaccio. Speriamo bene.
Questo è uno dei momenti che preferisco...caricare l'auto.Poi ci si siede al posto di guida , si allacciano le cinture e......via! Dal grigio percorso quotidiano , si devia verso l'entrata dell'autostrada. 360 Km d'asfalto per andare ad immergersi nella natura + sfrenata. Bel paradosso.
Musica a manetta. David Crosby, James Taylor, Mary Chapin Carpenter, Robert Plant .
Aiutano ad entrare in sintonia con l'ambiente e la vista fuori dal finestrino che , man mano che mangio Km , diventa sempre più affascinante
Meno asfalto
Più montagne
Meno cielo grigio
Più cielo - cielo
Meno visi tristi
Più occhiate curiose e guance colorite
Venendo da queste parti ( ma in genere lasciando la città ) , scopro ancora che la gente è viva.
Quella che incontro in métro la mattina , quella lì non è gente viva , anzi, non è proprio "gente".
Involucri.
Ecco cosa siamo per la maggior parte dell'anno. Involucri di quotidiano, di routine, di apatia anche.
Qui invece tutto prende una dimensione differente.
Niente fretta
Niente caos
Nessun claxon irrequieto.
Niente semafori
Il paese è minuscolo , con le case basse ed i tetti rivestiti di piattissime pietre grigie, posate a listelli come le squame di un pesce. Non si sente quasi nulla, tranne la fontana in piazza . Il suono dell'acqua gelida che sgorga dal rubinetto in ottone che ha visto sicuramente stagioni migliori.
Prendo il sentiero e mi spingo con passo lento ma costante , su , su , su sino a che il paesello diventa un sassolino lontano. Mi piace camminare in questa stradina di montagna. Come spesso succede oltre al corpo , anche la mente si rilassa e inizia a spurgare tutto quello che c'è di superfluo e negativo , rendendolo asettico , lontano, impassionale...
I pensieri sono liberi di librarsi a queste altezze , come mai prima hanno fatto e mi riesce difficile non farmi coinvolgere da loro....
Una poiana , spaventata dal mio improvviso arrivo da dietro un cespuglio, scappa sbattendo le ali , la guardo mentre prende quota . La invidio.
Poter volare. Che meraviglia. "...dà gusto  !! "  direbbe un'anima divisa che ho la fortuna di conoscere. Bella e fumosa.
Riprendo il cammino. La stanchezza comincia a farsi sentire con qualche brividino di freddo. Infilo la felpa e la giacca a vento. I passi diventano più tranquilli , non c'è più la smania dell'arrivo . Che poi è la smania che applichiamo a molte cose nel corso della giornata , senza oramai rendercene più conto. Andare da A a  C , senza notare che nel mezzo esiste anche B ed assaporane il succo....che spreco. Punti di vista personali , non badateci..
La prima stella !!
 Bellissima su di un cielo che comincia ad imbrunire appena. Tempo di fermarsi. Sono stanco, ho fame , sete e.... 'fanculo tutto!!! Mi sdraio 5 minuti sapendo che mi costerà rialzarmi per montare la tenda.
Invece riesco senza troppe parolacce. Ed ora accendiamo questo benedetto falò, se mi ricordo come si fa..
 Legna asciutta grossa per dopo , fascine secche per incominciare..
Il fuoco
che potere ha il fuoco..
vi capita mai
di non riuscire a distoglierne lo sguardo ?
Ipnotizza
lasciando uscire pensieri & stanchezza
anima dischiusa
cuore di cera
petto battente
Io sono la fiamma
la fiamma è me.
Starei ore a guardarti
e sentire il calore sulla faccia
ed il gelo sulla schiena.
 Prima che le fiamme siano del tutto spente , prendo il notebook dallo zaino ( ebbene sì l'ho portato anche qui...) attacco la batteria al telefono ed al notebook.
Accendo
Connessione
Click
Buuuuuuzzz
Toot-tooot...
Rumore bianco dallo speakerino
Poi.
Silenzio.
Connesso .
Eccovi lì , come tutte le sere ... non sto nemmeno a dirvi dove sono e forse nemmeno mi va.
Amati bastardi.
Si è spento il falò
ma qui ne trovo un altro. (Sol_maggiore, 01/02/01  da Libri e letteratura Yahoo It)

Seduto sul sedere a sé stante, sento solo sottane struscianti , 
sospiri intriganti ,segregati sentimenti segreti serpeggianti su siti scioccanti , sinuosi e silenti
se sogno o son desto, saprei io non dirti
son sano soltanto se salto , scoperchio , suonicchio e sonnecchio
sapete, quel secchio di sogni sepolto nel fondo sensibile e strano
che fa di ogni chatter un bell'essere umano
Questa grande tribù
di tizi simpatici , strani  stronzetti , sanguigni , salaci , salati e salami
mai sazi di chiacchiere tirando le 6:00
sicuri che sempre sia saggio salpare , per webbistici mari navigando qua e là..
Seduto di sbieco sbatacchiante e stordito
snocciolando un sorriso sdentato e sbeccato
scavato e scafato , scassato e squadrato
vi saluto e mi inchino
vado verso il cuscino.....ronf....( sesesesesesese...)
(Sol_maggiore , 26/01/01 da Libri e letteratura - Yahoo.it)
Tamburo, pelle, corda, voce, suono, vibra nell'aria la musica che senti ma non vedi, il tempo della musica che batte il tempo da battere a suon di musica battuta sul tempo, tempo che passa , lento, andante, adagio , con brio, ora fortissimo, ora pianissimo, cambiano le scene e cambiano le battute, cambiano le persone, cambia il mondo , cambiano i gusti ed i sapori, cambiano le stagioni, cambiano le luci, cambiano le ombre, cambia il vento, cambia il mare, cambiano le mode, ma gli amici veri non cambiano mai e battono con me, alla luce di una candela, il tamburo del tempo che passa.
Ciao bastardi! Vi voglio bene !! :-)   (Sol_maggiore , 24/01/01 da Libri e letteratura - Yahoo.it)